Tradizionalmente utilizzati come strumenti di selezione del personale, i test e i questionari sono oggi richiesti dalle aziende per scopi di portata più ampia. Dal coaching ai processi di valutazione del potenziale, sono in forte aumento le organizzazioni che ricorrono all’uso di questi strumenti.
Il successo e l’attenzione deriva dal fatto che test e questionari offro informazioni specifiche e standardizzate sulla persona in tempi rapidi, con il coinvolgimento di un numero esiguo di risorse e mezzi. Questi strumenti, dunque, consentono di ottimizzare i costi e massimizzare i risultati. Inoltre, grazie all’utilizzo dei canali online, risultano accorciare i tempi necessari alla somministrazione e alla raccolta dei dati.
Ma quali sono quelli realmente validi? Esistono criteri di orientamento alla lettura? Con quale margine ci si può fidare dei risultati? E soprattutto, qual è la differenza tra un test e un questionario?
Laura Borgogni (Direttore Scientifico UTilia e Professoressa di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni – Università di Roma La Sapienza) approfondisce l’argomento in un interessante articolo pubblicato su L’Impresa dal titolo “Buoni o cattivi?”.
Qui potete trovare la versione integrale. Buona lettura!